Andare avanti by Christian Cappello

Andare avanti by Christian Cappello

autore:Christian Cappello [Cappello, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-04-29T22:00:00+00:00


6

Ai confini con la Liguria tutto cambiò nuovamente: la strada, da pianeggiante, si fece ripida, e sapevo che presto avrei dovuto affrontare dei faticosi sentieri di montagna.

Una mattina mi trovavo a Voltaggio, un bel paesino sull’Appennino Ligure, in provincia di Alessandria. Essendo in un luogo abbastanza isolato, che conta meno di settecento abitanti, mi aspettavo che non ci fossero molte persone ad aspettarmi, e invece mi sbagliavo, come del resto accadeva spesso durante il viaggio: le basse aspettative mi regalavano continuamente belle sorprese.

In piazza, ad attendermi, trovai più di venti persone, tra cui alcuni ragazzi che mi avrebbero seguito per molte altre tappe: Sergio, Fabio, Ilaria, Simona, Freddy, Irene, Carolina, Marco ed Elisa. A loro, ovviamente, bisogna aggiungere il team dei videomaker, composto da Davide e dalla sua ragazza Lesley, da Andrea, detto il Villuz, e da Nicolò, chiamato il Nich.

Davanti alla chiesa, oltre a loro, trovai anche Ivana e Luca, una coppia di ragazzi esperti di Acrobatic Yoga.

Mi chiesero se volevo eseguire un “semplice” esercizio di equilibrio yoga con loro. Non pensando assolutamente che sarebbe potuto essere pericoloso, accettai senza indugio.

Luca si posizionò nel bel mezzo della ripida scalinata che fronteggiava la chiesa, si piegò sulle ginocchia e io, con l’aiuto di Ivana, salii in piedi sulle sue spalle. Rapidamente il mio compagno si alzò.

Dopo qualche istante Ivana lasciò la mia mano, e per alcuni secondi andò tutto bene, finché iniziammo a ondeggiare a destra e sinistra come dei pagliacci in un esilarante spettacolo circense. Diedi un’occhiata al pubblico davanti a me, e riuscii a distinguere chiaramente, nei loro volti, lo stupore. Persino Nich, benché quella potesse essere una scena importante da riprendere, abbassò istintivamente la telecamera.

Per fortuna Ivana si mise alle spalle di Luca e riuscì a darci stabilità sorreggendo la schiena del compagno. Se non fosse stato per lei mi sarei sicuramente schiantato al suolo. Quando toccai di nuovo terra ringraziai il cielo di essere ancora tutto intero: se fossi caduto mi sarei probabilmente rotto qualcosa.

In preda all’adrenalina guardai Luca sbigottito. «Mi è sembrato un numero molto emozionante, ma anche un po’ pericoloso, no? Mi sarei potuto rompere la testa!»

«È successo?» fece Luca. «No!» aggiunse subito. «Ti sei divertito? Allora tutto a posto.» E, senza dire altro, saltando quattro gradini con una piroetta e atterrando alla base della scalinata, annunciò: «Signori e signore, lo spettacolo è finito».

Gli spettatori accennarono un applauso svogliato e incredulo. L’espressione, nei loro volti, era quella di chi aveva appena visto qualcosa di sconvolgente.

Con il cuore ancora in gola ci incamminammo lungo uno dei sentieri più duri dell’intero viaggio.

Prima di partire chiesi a tutti se avessero portato acqua in abbondanza, perché il sentiero sarebbe stato lungo. Alcuni annuirono, altri dissero che a loro mezzo litro sarebbe bastato. Anche se idratarsi camminando è molto importante, potevo solo dare dei consigli, non costringerli; tuttavia, per precauzione caricai quattro litri d’acqua nel mio zaino, sapendo che sarebbe finita molto presto.

Percorremmo quella ripida mulattiera per circa dodici chilometri, tra bellissimi boschi di querce e castagni, che dopo un po’ lasciarono spazio ad abeti e pini.



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